Il concerto previsto previsto al Poseidon di Poggiomarino (NA) è stato spostato alla Casa della Musica c/o il Teatro Palapartenope di Napoli ore 22.30
Costo del biglietto invariato ovvero € 12.00+1.80.
I biglietti già acquistati restano validi ed eventuali rimborsi possono essere effettuati presso la rivendita di acquisto fino al 23 marzo 2011
LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA
Per ora noi la chiameremo felicità
Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa, i premi della critica (tra cui il Tenco)
e gli innumerevoli spettacoli dal vivo, tornano Le luci della
centrale elettrica. Prepotentemente entrati nell'immaginario intellettuale collettivo
italiano nel 2008 col disco di debutto Canzoni da spiaggia deturpata, si ripresentano
citando una frase di Leo Ferrè. Il giovane artista ferrarese Vasco Brondi, che del
progetto Le luci della centrale elettrica è l'ideatore, svela e spiega così il titolo del suo
secondo album: “C’è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una
forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco.. il titolo arriva da lì”. E
prosegue: “Le canzoni parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi
fosforescenti, di tramonti tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, dei
tuoi miracoli economici, di martedì magri e di lunedì difettosi, di amori e di respingerti in
mare, insomma delle solite cose. C'è questa orchestra minima, di quattro persone in una
stanza, di archi negli amplificatori, di chitarre distorte, di organi con il delay, di acustiche
pesanti e di parole nei megafoni”. Questo e altro ancora in Per ora noi la chiameremo
felicità.
A conferma del fatto che Le luci della centrale elettrica è un progetto in continua
evoluzione, hanno suonato in questo disco Stefano Pilia (dei Massimo Volume), Rodrigo
D'Erasmo (degli Afterhours) ed Enrico Gabrielli (già con Calibro 35, Vinicio Capossela e Mike
Patton). Una sorta di collettivo in cui Vasco Brondi è il comune denominatore. La
produzione artistica di questo disco è de Le luci della centrale elettrica, con la
preziosa ed attenta partecipazione di Giorgio Canali e Paolo Mauri. La copertina e il
booklet del disco sono stati disegnati e impostati da Andrea Bruno, uno dei più
importanti disegnatori underground italiani (Premio Micheluzzi, migliore disegnatore
2010 al Comicon di Napoli).
Per ora noi la chiameremo felicità è un disco autoprodotto, registrato per buona parte in
casa, non per niente parla anche dei fallimenti delle case discografiche. La
tracklist: Cara catastrofe, Quando tornerai dall'estero, Una guerra fredda, Fuochi
artificiali, L'amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici, Anidride carbonica, Le
petroliere, Per respingerti in mare, I nostri corpi celesti, Le ragazze kamikaze.
Per aggiornamenti costanti: http://twitter.com/caracatastrofe
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